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Le rovine di Yin

Articolo pubblicato in origine su http://www.meihuaquan.it/mhz/artic/Le_rovine_di_Yin.htm

Nelle vicinanze della città di Anyang sono visitabili i resti dell'ultima capitale della dinastia Shang (商朝), anche detta dinastia Yin (殷代). Proprio grazie a questo secondo nome si parla di rovine di Yin (Yinxu, 殷墟).

Il sito archeologico è inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni dell'Umanità (World Eritage Site). La città stessa si chiamava Yin e fu fondata nel quattordicesimo secolo a. C.dal re Pangeng (盤庚). Ritrovamenti archeologici sono testimoniati in questa area fin dall'epoca Song.

 

 

 

 

 

A  fianco immagine di Scheletro di soldato sacrificato e posto a guardia di una tomba imperiale


 

 

 

Nel 1899 lo studioso Wang Yirong scopre casualmente[1] su delle ossa acquistate in una farmacia delle incisioni. Convinto che questi segni fossero degli esempi di scrittura arcaica, spedì un assistente a fare delle verifiche nel luogo da cui tali ossa provenivano... il villaggio Xiaotun alle porte della città di Anyang. Nel 1917 , Wang Guowei decifrò le iscrizioni dei nomi dei monarchi Shang sulle ossa e ne ricostruì l'albero genealogico, dando finalmente fondamento storico all'esistenza di questa Dinastia, fino ad allora citata solamente nei racconti di Sima Qian e ritenuta leggendaria.

Tra il 1928 ed 1937, gli scavi diretti da Li Chi in questo sito, portarono alla luce i resti di un palazzo e di numerose tombe reali, ma soprattutto più di 100.000 ossa oracolari che testimoniavano un sistema di scrittura completo e ben strutturato.

Nel 1950 fu poi scoperto il sito Hougang nella parte a nord del corso del Fiume Giallo.

 

 

a fianco Esempi di caratteri arcaici incisi su gusci di tartaruga e ossa di animali


Ricostruzione del sito di ritrovamento dei gusci e ossa oracolari con caratteri incisi

Questi reperti sono stati trasportati a Taiwan nel 1948

 

La Tomba meglio preservata è quella della moglie del re Wu Ding, tale Fu Hao(婦好), scoperta nel 1976. Essa risalirebbe al 1250 A.C.

Assieme ai resti della regina, sono stati ritrovati 16 scheletri di schiavi, 6 scheletri di cani e numerosi oggetti di grande valore archeologico, tra cui utensili, monete, contenitori di bronzo, statuine in giada,ecc.

In una sala poco distante sono esposti alcuni carri e i resti dei cavalli che li trainavano e degli uomini che li conducevano. Questi sono gli esempi più antichi di carri a trazione animale oggi conosciuti.

 

 

 

A fianco: Raffigurazione scultorea della regina Fu Hao(婦好) posta all'ingresso della tomba


note

  1. Egli era ammalato di Malaria e si serviva per curarla di particolari ossa dette Longgu 龍骨 (ossa di drago) prescritte in questi casi dalla farmacopea cinese tradizionale. Si accorse che su alcune di queste ossa comparivano dei segni, che egli identificò come scrittura cinese antica.

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